giovedì 8 maggio 2008

Arkeon, San Francesco e la ricerca di sè

Post originario: commento al primo tassello della D.ssa DiMarzio
http://raffaelladimarzio.blogspot.com/

https://www.blogger.com/comment.g?blogID=4879438425670707462&postID=4554801754777712821

Leggendo la descrizione fatta dalla d.ssa DiMarzio non riuscivo a non mettere a confronto i ragazzi coinvolti in sette pericolose e S.Francesco.
* Entrambi mostrano cambiamenti radicali in tempi relativamente brevi.
* Entrambi mostrano scelte comunemente definite "folli" e per le quali nua volta ci sarebbe stato il manicomio.
* Entrambi mostrano una "ribellione" alla famiglia e all'ambiente di provenienza.
Come distinguere allora un santo che sceglie Dio da un plagiato che sceglie Satana? Il santo stesso viene tentato da Satana sulla via dell'esaltazione e così Gesù nel deserto. La mia sensazione quindi è che purtroppo, per chi prenda questa domanda sul serio, la risposta non possa essere nè rassicurante nè archiviabile con una massiccia dose di buon senso. Non basta evitare le cattive compagnie. Buddha stesso diceva, a un giovane che voleva farsi monaco e per questo si era totalmente mondato e mortificato, "vai, ruba, e poi torna qui". Spero non venga frainteso ciò che sto dicendo.
Io ovviamente non ho una risposta a ciò. Ci tengo però a indicare tre dimensioni che reputo importanti sulla via della sua ricerca.
1. La risposta "misura" il confine tra libertà e prudenza, tra fede e responsabilità.
2. Questa misura è soggetiva, questa risposta non può che essere data dal diretto interessato. 3.Quando la risposta viene dalla famiglia di provenienza (o dalla cultura, o dal contesto, etc..), è fortissimo il rischio di confondere la "ribellione" alla cultura della famiglia con la "ribellione" alla famiglia in sè.
S.Francesco non si ribellava a suo padre ma al suo stile di vita. Era anzi il padre, che non condivideva le scelte del figlio, a tentare di forzarlo in nua vita non sua. Quanto diverso dal padre della parabola del figliol prodigo (del padre misericordioso).

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