lunedì 16 marzo 2009

Arkéon e la patente di esperto

Post originario: su "Pietro Bono blogspot"
http://pietrobono.blogspot.com/2009/03/arkeon-e-la-patente-di-esperto.html

Dei tanti temi che tu sollevi, mi soffermo su uno: la “patente” di specialista che alcune persone hanno vantato per poter poi sostenere che Arkéon fosse una “psico-setta”.
E’ un tema rilevante perché tutta la vicenda nasce lì. Le decine di articoli che hai riportato non fanno che rimbalzare la stessa notizia originaria, con le stesse parole e senza mai verificare alcunché.
Le relazioni stesse della Digos non fanno che riportare asserzioni e terminologia certo non proprie della Digos ma da questa fatte proprie.
Il Codacons ha preso una posizione sulla base delle asserzioni della Tinelli. Le numerose trasmissioni TV su Arkéon hanno sempre chiamato come “esperta” la d.ssa Tinelli.
Si dirà “ma ci sono le testimonianze delle vittime”. Addirittura sarebbero centinaia. In effetti, premesso che le uniche identificabili in TV o sui forum sono sempre delle stesse tre persone, il punto non cambia: per la legge è un tribunale che valuta il valore delle testimonianze.
Qui un tribunale non c’è ancora ma c’è solo la procura di Bari. Di cui la d.ssa Tinelli vanta di essere consulente. Allora sarebbe interessante capire quali sono gli elementi che ha in mano la d.ssa Tinelli per trarre simili conclusioni. Da quello che si è visto finora, niente.
L’unico suo documento pubblico ad oggi sul caso Arkéon è la relazione al convegno della Fecris, nella quale si dice in sostanza “so cose terribili” che però non vengono dette. E nella quale spicca la perla della “Teoria del Padre Pedofilo”, che per un percorso intitolato “La Via del Padre” dovrebbe essere un ossimoro evidente persino alla Tinelli.
Se dopo addirittura dieci anni di indagini questa è l’attendibilità, auguri! Per concludere vorrei ricordare che sul merito di questa vicenda, purtroppo, nessun soggetto terzo può esprimere una parola “informata”: stava provando a farlo la Di Marzio quando le è stato impedito.
Tuttavia diverse persone note nell’ambiente della psicologia nazionale si sono espresse sulle modalità adottate dal Cesap, sulla solidità dei concetti teorici da questi propugnati, sulla sua credibilità. Parliamo di persone diverse per orientamenti e idee come DiMarzio, Martini, Introvigne, Aletti.
E’ curioso che di fronte all’ambiente dei pari la d.ssa Tinelli non abbia ritenuto di dare risposte documentate: ha preferito affidare le sue ragioni alla televisione, ai giornali, alla procura.
Ognuno giudichi da sé.

Nessun commento:

Posta un commento