Post originario su:
http://www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=155444
Sabato sera, a messa, la lettura parlava di Gesù che va dal pubblicano e dei farisei che gli mormorano dietro perché certa gente non si frequenta. La risposta è nota: il medico è per i malati, non per i sani.
Arkéon è certamente un luogo di peccatori, di gente imperfetta e piena di contraddizioni…come ogni famiglia, ogni comunità, ogni chiesa. Forse per questo ci è stato semplice accogliere e condividere le nostre storie con persone vittime di abusi, tossicodipendenti, malati di aids, sadomasochisti, coprofaghi etc etc…tutti sono stati accolti, tutti hanno potuto scegliere se condividere la propria storia e liberarsi di un peso. Avrebbero potuto farlo in chiesa, qualcuno effettivamente poi lo ha fatto.
Immagino che il Cesap, sorretto da professionisti e specialisti, saprebbe fare di più. Se ritiene Arkéon una pericolosa psicosetta ed intende aiutare le persone che ne sono vittima, oltre a sostenere le persone già “rinsavite” potrebbe cercare di dialogare anche con chi non si è ancora “svegliato” perché sarebbe la vittima più indifesa, quella ancora bisognosa di aiuto.
Proprio questi sono invece i destinatari dei post più aggressivi e scomposti, come quello di MenteAposto su “2blog.it” (cito sempre a lui perché mi è simpatico: sarà il nome!)
“…è INUTILE cercare di spiegarvi qualcosa. Non siete in grado di capirlo. Tutto qui. Dovete ancora tornare nel mondo reale, ma tranquilli, è solo questione di tempo. Prima o poi toccherà anche alla maggioranza di Voi, per fortuna”.
…bontà sua!
Dieci anni dopo ...
6 anni fa
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